Il sangue segue al latte quando si è piccoli, si succhia troppo, si spreme
ma più di questo, che appartiene al sogno di oggi,
ci sono la stazione e l'abbandono
O meglio: tutto ciò che passa
come il treno definitivo che prendesti, per lasciarmi alla mia vita
avevo in testa la rivoluzione
tu appoggiavi il seno al finestrino, modesta:
ti sporgevi per salutarmi
ancora adesso vivo la magia di quel momento
e la mano che saluta, distrae quel po' di commozione
che cuore ha il tempo:
fa in modo che si muoia, per permettere ai nuovi di vivere.
domenica, gennaio 18, 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento