giovedì, febbraio 12, 2009
domenica, gennaio 18, 2009
A mia madre che compie 83 anni.
Il sangue segue al latte quando si è piccoli, si succhia troppo, si spreme
ma più di questo, che appartiene al sogno di oggi,
ci sono la stazione e l'abbandono
O meglio: tutto ciò che passa
come il treno definitivo che prendesti, per lasciarmi alla mia vita
avevo in testa la rivoluzione
tu appoggiavi il seno al finestrino, modesta:
ti sporgevi per salutarmi
ancora adesso vivo la magia di quel momento
e la mano che saluta, distrae quel po' di commozione
che cuore ha il tempo:
fa in modo che si muoia, per permettere ai nuovi di vivere.
ma più di questo, che appartiene al sogno di oggi,
ci sono la stazione e l'abbandono
O meglio: tutto ciò che passa
come il treno definitivo che prendesti, per lasciarmi alla mia vita
avevo in testa la rivoluzione
tu appoggiavi il seno al finestrino, modesta:
ti sporgevi per salutarmi
ancora adesso vivo la magia di quel momento
e la mano che saluta, distrae quel po' di commozione
che cuore ha il tempo:
fa in modo che si muoia, per permettere ai nuovi di vivere.
giovedì, gennaio 15, 2009
Dario Arkel - Ascoltare la luce - Vita e pedagogia di Janusz Korczak
“... ci pare straordinario che questa umanità che ripropone odio e guerre, non venga cancellata d’un colpo, dal meteorite che ben può rappresentare la minaccia ultraterrena.
Ma il pianeta è fatto anche da innocenti, dobbiamo ricordarlo. Se ci riflettiamo anche solo un momento, osserviamo che i deboli della terra, gli esclusi, gli ammalati, i bambini, le minoranze in genere, sono comunque incolpevoli e meritano il futuro e lo meritano, se vogliamo, mettendo in conto anche il nostro sacrificio.
Se l’uomo più forte non assicura la vita ai deboli, perde lo scopo principale della propria vita: la ricerca dell’armonia sociale”.
© ATì Editore
Ma il pianeta è fatto anche da innocenti, dobbiamo ricordarlo. Se ci riflettiamo anche solo un momento, osserviamo che i deboli della terra, gli esclusi, gli ammalati, i bambini, le minoranze in genere, sono comunque incolpevoli e meritano il futuro e lo meritano, se vogliamo, mettendo in conto anche il nostro sacrificio.
Se l’uomo più forte non assicura la vita ai deboli, perde lo scopo principale della propria vita: la ricerca dell’armonia sociale”.
© ATì Editore
lunedì, gennaio 05, 2009
venerdì, dicembre 26, 2008
sabato, agosto 30, 2008
mercoledì, luglio 30, 2008
Padre nostro con la chitarra.
Quel giorno che hai dodicianni te ne stai seduto a gambe incrociate davanti ad una cassa acustica Braun: bianca e con una ventina di pezzi tra woofer e tweeter. Poi all'improvviso quella pennata circolare in Fa maggiore come un tuono a ciel sereno. Portento di corde nuove e Mi basso accordato in Re per dare il colpo alla pancia dopo aver sconquassato la parte alta del corpo. Senti come tisimpasta bene e tisiallarga questa sequenza Sibemolle Do Fa. Dev'essere così. Ecco, così: così è l'effetto: in fondo a Lui basta una Gibson Nick Lucas Special per cambiare i connotati mentali di una generazione: e quella corda bassa abbassata ulteriormente. Volevi conoscere il segreto di dio? Ascoltalo alla traccia 8 di "bringing it all back home".
Da quel momento la tua vita non sarà mai più la stessa. Parola mia.
Da quel momento la tua vita non sarà mai più la stessa. Parola mia.
mercoledì, luglio 23, 2008
Nessuno li può giudicare.
Il lodo Alfano è stato approvato. L'immunità parlamentare è legge e la giustizia diventa illegale.
martedì, luglio 08, 2008
Non si è fermato mai un momento.
Quando sei giovane credi di poter cambiare il mondo.
Da vecchio ti accorgi che è il mondo ad averti cambiato.
Da vecchio ti accorgi che è il mondo ad averti cambiato.
sabato, giugno 28, 2008
Pessimismo.
Le intercettazioni telefoniche rendono evidente in quale tipo di paese viviamo e che persone siamo. Probabilmente in tutti i paesi del mondo le cose stanno allo stesso modo: questo non ci giustifica e non c'è da rallegrarsi affatto.
Il mondo - noi - è una mela marcia. E c'è qualcosa di più tragico ancora: nemmeno i vermi riescono a mangiarci.
Il mondo - noi - è una mela marcia. E c'è qualcosa di più tragico ancora: nemmeno i vermi riescono a mangiarci.
giovedì, aprile 17, 2008
Berlusconi, Bossi e Baudelaire.
Berlusconi ha vinto le elezioni. Bossi l'ha aiutato.
Berlusconi rappresenta l'immaginario, Bossi l'archetipo di chi immagina.
Sono un uomo di una finta sinistra, anzi sono un uomo convinto che la sinistra sia un po' come il cristianesimo: uno specchio per le allodole. Cristo, o Gesù, non sono mai esistiti, la sinistra, o la coscienza di sinistra non possono esistere. L'uguaglianza non è dell'uomo, perché l'uomo è fondamentalmente un animale e della peggior specie: l'uomo pensa e pensa soprattutto a come fottere l'altro, il suo simile, l'altro uomo.
Non è una cosa deprecabile. E' un istinto naturale, ovvio, e molto puro. Probabilmente divino. L'uomo, nella sua spregiudicatezza, è l'unico elemento che ha il divino in sé. Dio è l'uomo, e l'uomo non è buono. La bontà è antisociale, conservatrice, antistorica, antisociale e vergognosa. Vergognosa perché inutile. Anche il più buono dei buoni nel suo animo vorrebbe essere considerato da Dio il migliore, l'eletto. Quindi differente dagli altri, quindi il più importante: e allora, pensandoci bene, anche quel buon Dio non è meritocratico? Il figlio di Dio non è in sostanza l'essenza stessa della meritocrazia? Nella meritocrazia giustamente non c'è uguaglianza. Ma perché l'uguaglianza è impossibile. Non siamo tutti uguali. Non siamo tutti alti. Non siamo tutti belli. Non siamo figli dello stesso Dio, perché non siamo figli dello stesso uomo. Saremmo tutti uguali, altrimenti. C'è qualcuno che crede fermamente che tutti gli uomini siano uguali? C'è qualcuno che condividerebbe la fortuna personale con il prossimo? Non è più facile che si condivida nella sfortuna? Nel bisogno?
Il comunismo è solo una condivisione necessaria per unire persone che hanno necessità di qualcosa: cibo, case o quant'altro. Benessere. Prospettive. Gli uomini si uniscono solo quando la forza individuale non basta a contrastare o a risolvere un bisogno individuale. Nel momento in cui lo sforzo collettivo raggiunge ciò che può essere condivisibile (nient'altro che un bisogno individuale), l'individuo torna ad essere "ego".
Ora torniamo alle elezioni. A quello che è accaduto. A quello che è naturale accadesse.
Berlusconi ha riconcepito l'immaginario, anzi l'ha reso fruibile gratuitamente creando i tre canali televisivi. La televisione è l'immaginario preconfezionato per chi non può avere (per chi è stanco) immaginazione. Si parla di tette culi etc. ma non si comprende che i canali mediaset. la rai subito addietro, hanno reso visibile e raggiungibile in terra quello che migliaia di lavoratori (pensiamo ai muratori bergamaschi che si sfiancano quotidianamente e a tutti quelli che lavorano duro, veramente duro) considerano uno "stacco" alla vita quotidiana e dura. Berlusconi e le sue tivù hanno calmato e plasmato (ma non è la parola giusta: hanno "compreso") e rallegrato le serate di chi lavora veramente. Chi fatica.
Hans Magnus Enzensberger diceva che uno dei motivi principali della forte emigrazione dai paesi dell'est verso l'Italia o l'Europa centrale, sono dovuti al fatto che molti vedevano i programmi televisivi con la parabola. Vivevano nelle baracche ma avevano la parabola: e guardando i palinsesti immaginavano che in Italia si vivesse meglio. Che in tv si regalassero i soldi. Che per tutti fosse possibile, magiare bene, scopare bene, vivere meglio.
Quindi la TV ha creato un nuovo immaginario: ha creato un paradiso possibile e per dirla alla Baudelaire, la TV ha creato un paradiso artificiale, ma non irraggiungibile: basta accendere la tv per farne parte. Meglio senz'altro del paradiso inutile creato da Dio e dal suo Cristo che è accessibile solo dopo la morte. Meglio senz'altro dell'illusione comunista, post-comunista, democratica creata dai pensatori eccellenti del xix e xx secolo. Che oltretutto si è inventata un mondo nuovo, materialista, pragmatico, egualitario senza tenere in considerazione che l'uomo è soprattutto fatto di sogni: e i sogni sono individuali.
Berlusconi rappresenta l'immaginario, Bossi l'archetipo di chi immagina.
Sono un uomo di una finta sinistra, anzi sono un uomo convinto che la sinistra sia un po' come il cristianesimo: uno specchio per le allodole. Cristo, o Gesù, non sono mai esistiti, la sinistra, o la coscienza di sinistra non possono esistere. L'uguaglianza non è dell'uomo, perché l'uomo è fondamentalmente un animale e della peggior specie: l'uomo pensa e pensa soprattutto a come fottere l'altro, il suo simile, l'altro uomo.
Non è una cosa deprecabile. E' un istinto naturale, ovvio, e molto puro. Probabilmente divino. L'uomo, nella sua spregiudicatezza, è l'unico elemento che ha il divino in sé. Dio è l'uomo, e l'uomo non è buono. La bontà è antisociale, conservatrice, antistorica, antisociale e vergognosa. Vergognosa perché inutile. Anche il più buono dei buoni nel suo animo vorrebbe essere considerato da Dio il migliore, l'eletto. Quindi differente dagli altri, quindi il più importante: e allora, pensandoci bene, anche quel buon Dio non è meritocratico? Il figlio di Dio non è in sostanza l'essenza stessa della meritocrazia? Nella meritocrazia giustamente non c'è uguaglianza. Ma perché l'uguaglianza è impossibile. Non siamo tutti uguali. Non siamo tutti alti. Non siamo tutti belli. Non siamo figli dello stesso Dio, perché non siamo figli dello stesso uomo. Saremmo tutti uguali, altrimenti. C'è qualcuno che crede fermamente che tutti gli uomini siano uguali? C'è qualcuno che condividerebbe la fortuna personale con il prossimo? Non è più facile che si condivida nella sfortuna? Nel bisogno?
Il comunismo è solo una condivisione necessaria per unire persone che hanno necessità di qualcosa: cibo, case o quant'altro. Benessere. Prospettive. Gli uomini si uniscono solo quando la forza individuale non basta a contrastare o a risolvere un bisogno individuale. Nel momento in cui lo sforzo collettivo raggiunge ciò che può essere condivisibile (nient'altro che un bisogno individuale), l'individuo torna ad essere "ego".
Ora torniamo alle elezioni. A quello che è accaduto. A quello che è naturale accadesse.
Berlusconi ha riconcepito l'immaginario, anzi l'ha reso fruibile gratuitamente creando i tre canali televisivi. La televisione è l'immaginario preconfezionato per chi non può avere (per chi è stanco) immaginazione. Si parla di tette culi etc. ma non si comprende che i canali mediaset. la rai subito addietro, hanno reso visibile e raggiungibile in terra quello che migliaia di lavoratori (pensiamo ai muratori bergamaschi che si sfiancano quotidianamente e a tutti quelli che lavorano duro, veramente duro) considerano uno "stacco" alla vita quotidiana e dura. Berlusconi e le sue tivù hanno calmato e plasmato (ma non è la parola giusta: hanno "compreso") e rallegrato le serate di chi lavora veramente. Chi fatica.
Hans Magnus Enzensberger diceva che uno dei motivi principali della forte emigrazione dai paesi dell'est verso l'Italia o l'Europa centrale, sono dovuti al fatto che molti vedevano i programmi televisivi con la parabola. Vivevano nelle baracche ma avevano la parabola: e guardando i palinsesti immaginavano che in Italia si vivesse meglio. Che in tv si regalassero i soldi. Che per tutti fosse possibile, magiare bene, scopare bene, vivere meglio.
Quindi la TV ha creato un nuovo immaginario: ha creato un paradiso possibile e per dirla alla Baudelaire, la TV ha creato un paradiso artificiale, ma non irraggiungibile: basta accendere la tv per farne parte. Meglio senz'altro del paradiso inutile creato da Dio e dal suo Cristo che è accessibile solo dopo la morte. Meglio senz'altro dell'illusione comunista, post-comunista, democratica creata dai pensatori eccellenti del xix e xx secolo. Che oltretutto si è inventata un mondo nuovo, materialista, pragmatico, egualitario senza tenere in considerazione che l'uomo è soprattutto fatto di sogni: e i sogni sono individuali.
giovedì, gennaio 17, 2008
mercoledì, gennaio 16, 2008
Poesia.
Milano era una bella città
trent'anni fa.
Al mattino, in via Manzoni,
bastava guardare il cielo
per avere del blu tutte le eccezioni.
E ancora adesso, se guardi bene
non è il cielo che ha cambiato le sue espressioni:
son gli occhi dei passanti
che sembrano
infinitamente stanchi.
trent'anni fa.
Al mattino, in via Manzoni,
bastava guardare il cielo
per avere del blu tutte le eccezioni.
E ancora adesso, se guardi bene
non è il cielo che ha cambiato le sue espressioni:
son gli occhi dei passanti
che sembrano
infinitamente stanchi.
Infernet. © ATì editore
La rete ha reso possibile la comunicazione globale. Paradossalmente è sempre più difficile chiacchierare con il vicino di casa.
mercoledì, dicembre 19, 2007
ThyssenKrupp
L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. E sulla morte dei lavoratori.
giovedì, dicembre 13, 2007
2008
Dicono che il prossimo anno sarà tutto in discesa. Auguriamoci che non ci sia ghiaccio sulla strada.
martedì, dicembre 04, 2007
Due punti.
Gli uomini stanno diventando sempre più bestie. Per fortuna al mondo ci sono gli animali.
martedì, ottobre 23, 2007
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